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Truffa e titoli di credito: competenza si radica nel luogo di riscossione (Cass. Pen. sez. II sent.

La competenza territoriale per il reato di truffa di cui all'art. 640 c.p. si radica nel luogo in cui, alla realizzazione della condotta tipica da parte dell'autore abbia fatto seguito l'effettivo conseguimento del bene da parte dell'agente e la definitiva perdita dello stesso da parte del raggirato: in particolare, qualora l'oggetto materiale del reato sia costituito da titoli di credito, il momento della consumazione, determinante ai fini dell'individuazione del foro competente, è quello dell'acquisizione da parte dell'autore del reato, della relativa valuta, attraverso la loro riscossione o utilizzazione, poiché solo per mezzo di queste si concreta il vantaggio patrimoniale dell'agente e nel contempo diviene definitiva la potenziale lesione del patrimonio della parte offesa.

E' quanto statuito dalla Corte di Cassazione nella vicenda che aveva visto imputato di appropriazione indebita e truffa un venditore che aveva incassato, in un luogo diverso da quello in cui era avvenuta la vendita, gli assegni corrisposti dalla persona offesa senza consegnarle la merce.

Il giudizio si era svolto dinanzi al Tribunale di Palermo e alla Corte d'Appello di quel distretto concludendosi in entrambi i gradi con sentenza di condanna. Nel ricorso per cassazione proposto avverso la conferma della condanna, tuttavia, la difesa dell'imputato aveva censurato l'erronea applicazione delle regole della competenza assumendo che, essendo intervenuto l'incasso degli assegni presso un Istituto di credito sito ad Agrigento, la competenza per i due reati connessi, di appropriazione indebita e truffa, avrebbe dovuto attribuirsi al giudice del luogo di consumazione del reato più grave, ovvero la truffa, e quindi al giudice di Agrigento, essendosi la truffa consumata con il conseguimento del vantaggio patrimoniale per via dell'incasso degli assegni presso il circondario di Agrigento.

La Corte di Cassazione ha ritenuto fondata la censura con la quale veniva fatta valere un'eccezione di competenza territoriale tempestivamente proposta nel giudizio di merito.

Premettendo l'applicabilità all'ipotesi di connessione in esame (appropriazione indebita, capo a. e truffa, capo b.), dell'art. 16 c.p.p., che individua il giudice territorialmente competente in quello competente per il reato più grave, ovvero nel caso di specie la truffa, la Cassazione ha individuato quale giudice competente quello del luogo dove la truffa si è consumata con l'incasso degli assegni consegnati dalla persona offesa.

La Corte ha richiamato, a riguardo, il principio di diritto enunciato dalle SS.UU. della Corte di Cassazione con sentenza n. 18/2000, principio secondo il quale "poiché la truffa è reato istantaneo e di danno, che si perfeziona nel momento in cui alla realizzazione della condotta tipica da parte dell'autore abbia fatto seguito la deminutio patrimonii del soggetto passivo (…) qualora l'oggetto materiale del reato sia costituito da titoli di credito, il momento della sua consumazione è quello dell'acquisizione da parte dell'autore del reato, della relativa valuta, attraverso la loro riscossione o utilizzazione, poiché solo per mezzo di queste si concreta il vantaggio patrimoniale dell'agente e nel contempo diviene definitiva la potenziale lesione del patrimonio della parte offesa".

Ha ricordato quindi le caratteristiche strutturali del reato di truffa per inferirne che solo quando si verificano il conseguimento dell'ingiusto profitto da parte dell'agente e il danno da parte del soggetto leso, la truffa può dirsi consumata con conseguente radicamento della competenza nel luogo in cui tale evento consumativo si realizza.

Nel caso di titoli, la competenza si radica nel luogo in cui sono posti all'incasso, ragion per cui, nella fattispecie in esame, la competenza si radicava nel circondario di Agrigento, così come assunto dal ricorrente nella relativa eccezione e nel motivo di ricorso che ha comportato l'annullamento dell'impugnata sentenza e la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Agrigento per il nuovo corso.

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